Le persone meno conosciute e ancor meno citate dai mass-media rendono onore e servizio al nostro Paese e al mondo, piuttosto che volti noti per motivi “ambientali” e per volontà dei partiti. Questi ultimi personaggi spesso non hanno competenze o addirittura qualifiche per il loro ruolo, riducendosi e meri yesmen utili ad interessi localizzati e non generali.
Oggi vi voglio parlare di una persona che rende onore all’Italia, per cui i suoi nome e volto non sono familiari, come accade nel più di queste occasioni in cui l’aporia la fa da padrone.
Francesco Rocca è attualmente il presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e presidente nazionale della Croce Rossa Italiana.
L’attività di volontariato è stata sempre fondamentale nella sua vita, fin da studente universitario alla Facoltà di Giurisprudenza. Le sue prime esperienze di volontariato furono in favore di chi era più vulnerabile, di chi viveva nelle zone grigie della nostra società, come i senza fissa dimora e i migranti.
Dalla fine degli anni Ottanta Rocca iniziò l’impegno a Roma con il Jesuit Refugee Service: dal 1988 al 1993 prima come volontario e poi come responsabile del Dormitorio di San Saba.
Il JRS è un’organizzazione cattolica internazionale con la missione di accompagnare, servire e sostenere i rifugiati e coloro costretti a sfollare, affinché essi possano guarire, imparare e determinare il proprio futuro. Il JRS fu fondato nel novembre 1980 come opera della Compagnia di Gesù ed ufficialmente registrato il 19 marzo 2000 nella Città del Vaticano come fondazione.
Nello stesso periodo, Rocca – dal 1988 al 1990 – è stato volontario anche della Caritas nel centro accoglienza minori e, dal 1988 al 1991, presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza ‘Cottolengo’ per l’assistenza ai disabili gravi.
Nel 1990 si laureò e tre anni dopo divenne avvocato. Da quell’anno fino al 1995 ha svolto l’attività di operatore e poi sindaco delle cooperative legate alla Caritas, in particolare quella denominata ‘Partire dagli ultimi’ e continuò a svolgere la missione di volontariato presso il centro assistenza legale per migranti e richiedenti asilo della Caritas dal 1991 al 1995.
Dal 1990 al 2003 esercitò la professione forense. In particolare, nella seconda metà degli anni Novanta, è stato uno degli avvocati in prima linea nella lotta contro la mafia e proprio per questo vive da cinque anni sotto scorta.
In parallelo all’attività di avvocato, ha proseguito il compito nel volontariato nell’Ong Hansenian’s Ethiopian Welfare Organization, di cui per un breve periodo è stato anche direttore generale a titolo gratuito dal 2003 al 2007, con operazioni dirette sul campo.
La HEVO – attiva in Etiopia ed Eritrea – è una realtà giuridica che non ha termini di confronto, costituita da comunità autogestite di persone semplici in difficoltà che lottano insieme per uscire dal disagio e dalla sofferenza. Da oltre quarantacinque anni la HEWO svolge in Africa un servizio di sostegno gratuito con comunità di fratelli colpiti dalla miseria e dall’abbandono e da malattie gravi (soprattutto lebbra, TBC, HIV-AIDS e patologie da severe carenze nutrizionali).
Dal 1996 al 2004, Rocca è stato Presidente e Commissario dell’Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza ‘Santa Maria in Aquiro’, mentre dal 2001 al 2003, Presidente dell’IPAB ‘Asilo della Patria’, guidando la transizione da orfanotrofio a casa famiglia per minori vulnerabili; dal 2003 al 2008 è rimasto consigliere della stessa struttura.
Nel 2003-2004, si è specializzato alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione come direttore generale di ospedali. In quegli anni ha ricevuto numerosi incarichi professionali delicati. Nel 2003 Commissario Straordinario dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e poi, fino al 2007, direttore generale dello stesso nosocomio. Nel 2007 è stato nominato capo del dipartimento delle operazioni di emergenza della Croce Rossa Italiana. Dal 2005 al 2009, componente del nucleo valutazione dell’Istituto Nazionale Tumori-IRCSS Fondazione ‘Pascale’ di Napoli. Dal 2007 al 2010 componente del consiglio d’indirizzo dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma.
Nel 2008, dopo una breve parentesi a capo del dipartimento Salute e Attività sociali del Comune di Roma, gli fu chiesta la disponibilità per guidare la Croce Rossa Italiana nella fase commissariale e di riforma. Accettò l’incarico di Commissario straordinario della CRI, orgoglioso di poter rappresentare la più grande organizzazione di volontariato in Italia e nel mondo. Nel 2009, durante l’assemblea generale in Kenya, è stato eletto componente del consiglio d’amministrazione della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Nel 2010, è diventato Commissario straordinario della ASL Napoli 2.
Nel gennaio del 2013 è stato eletto Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana. Nello stesso anno, all’assemblea generale a Sidney, è stato nominato alla carica di Vicepresidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Nella primavera del 2015, Rocca è stato selezionato per l’incarico di direttore generale dell’Istituto Dermatologico IDI di Roma. Nel 2016, i volontari di Croce Rossa Italiana lo hanno eletto nuovamente Presidente nazionale, dopo aver portato a termine la storica riforma dell’Associazione che rientrò così nell’ortodossia del Movimento Internazionale, non essendo più un ente pubblico, ma un’associazione completamente tornata nelle mani dei volontari.
Nel novembre del 2017, l’Assemblea Generale della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa innalzò Rocca alla presidenza durante le riunioni statutarie che si sono tenute ad Antalya (Turchia). Infine, nel maggio 2020, è stato confermato alla guida della Croce Rossa Italiana.
Negli anni di Croce Rossa ha avuto l’onere e l’onore di coordinare e rappresentare l’Associazione a livello nazionale e internazionale. Dal conflitto in Georgia nel 2008, ai terremoti in Italia (L’Aquila, Emilia, Italia Centrale) che si sono susseguiti negli anni, dalle missioni in Siria durante la guerra, al terremoto che ha colpito Haiti e al conflitto armato in Palestina e in particolare nella Striscia di Gaza, fino alla missione in Kenya, durante la gravissima siccità che aveva devastato soprattutto la zona del Turkana. Rocca ha sempre cercato di stare il più possibile sul campo per comprendere i bisogni delle persone e per stare accanto ai volontari ed agli operatori italiani.
L’Italia ha ospitato due grandi eventi internazionali: nel 2009 le celebrazioni di Solferino per il 150° anniversario di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa; e nel 2014 la IX Conferenza Europea a Firenze. Nel suo ruolo di Vicepresidente ha rappresentato la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in tante occasioni, tra cui l’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York e gli incontri internazionali sui flussi migratori.
Francesco Rocca dispone di un osservatorio privilegiato su quello che accade nel mondo e soprattutto perché, con il suo impegno quotidiano, egli può intervenire in favore di chi ha bisogno e di chi ha addosso una condizione di vulnerabilità.
Siamo orgogliosi, come italiani, che Rocca rappresenti a livello nazionale e internazionale la più grande organizzazione umanitaria al mondo.
E d’altra parte ci fa specie e sofferenza che – al contempo – personaggi al meglio della propria mediocrità invadano l’opinione pubblica del nostro Paese con interventi e dichiarazioni che si pongano nell’acme di ignoranza, presunzione, vanteria ed inanità.

Giancarlo Elia Valori