Fanno riflettere le affermazioni rilasciate recentemente dal Dr. Mohamed Ebrahim AI-Aseeri, amministratore delegato dell’Agenzia Nazionale Scientifica dello Spazio del Regno del Bahrein, in quanto ormai sono trascorsi più di cinque decenni da quando i primi astronauti hanno camminato sulla Luna. Da allora, solo una flotta di sonde ha visitato la Luna, e queste hanno svolto un lavoro straordinario nel fornire ai centri di ricerca un’enorme quantità di informazioni sull’ambiente lunare. Tali sforzi di ricerca hanno contribuito a una comprensione più profonda della Luna e hanno aperto la strada a un ripensamento, ma questa volta per scopi diversi rispetto ai precedenti.
Negli ultimi due decenni, con il ruolo crescente del settore privato nell’industria spaziale, gli investitori hanno iniziato a pensare seriamente allo sfruttamento dello spazio in modo da assicurare un ritorno sugl’investimenti effettuati. È emersa l’idea sullo sfruttamento in materia di estrazione mineraria sulla superficie della Luna e dall’ampliamento dell’implementazione della ricerca scientifica, oltre alla promozione del turismo spaziale, inclusa visite sulla Luna.
Nei recenti anni si è verificato un cambiamento positivo verso il ritorno sulla Luna, poiché tale iniziativa è stata annunciata da Stati Uniti d’America, Unione Europa, Russia, Repubblica Popolare della Cina, Giappone, India, Emirati Arabi Uniti, Israele e Repubblica di Corea (sud). E’ loro ambizione esplorare la Luna attraverso enormi investimenti in grandi progetti.
Quello più importante tra tutti è stato il programma Artemis da 100 miliardi di dollari, ideato dalla NASA (Artemide, dea della luna, associata dai Romani alla figura di Diana).
Il programma Artemis include scenari per restare sulla Luna e sulla sua orbita per lunghi periodi e stabilire una base spaziale che sarebbe utilizzata come stazione di lancio per missioni nello spazio profondo poiché la Luna ha una gravità inferiore a quella della Terra, consentendo ai razzi di decollare con facilità: il che rende anche economicamente più fattibile l’impresa, oltre alla possibilità di estrazione mineraria, sulla base dei risultati di ricerche scientifiche che hanno confermato la presenza di metalli preziosi sulla superficie lunare.
Uno degli obiettivi significativi della missione Artemis è quello di portare uomini e far giungere la prima donna sulla superficie della Luna nel 2025. Il programma definitivo Artemis comprenderà 37 lanci e stabilirà una base permanente sulla Luna. Viaggiare sulla Luna sarà comunque costoso. Tuttavia, i pianificatori del programma sono molto fiduciosi che i vantaggi supereranno i costi. Ancora più importante, il governo degli Stati Uniti d’America prevede un buon ritorno sull’investimento. Il confronto tra le future missioni della Luna con quelle dell’Apollo ci porterà a riconoscere il fatto che gli investimenti iniziali di Apollo in tecnologia, sistemi satellitari climatici, sistemi globali di navigazione satellitare (Global Navigation Satellite System: GNSS) e dispositivi di comunicazione avanzati creati per supportare le missioni lunari fanno ora parte della vita quotidiana sulla Terra.
Come accaduto in precedenza, le nuove tecnologie sviluppate per supportare le future missioni lunari sicuramente troveranno la loro strada nelle economie mondiali, stimolando un buon ritorno sull’investimento.
La RP della Cina e il Giappone stanno investendo molto in missioni spaziali e stanno guardando abbastanza seriamente all’invio di missioni lunari. RP Cina e Russia hanno annunciato uno sforzo collaborativo per costruire una base lunare prima del 2030. I cinesi sono stati molto chiari sulle loro intenzioni e hanno buone capacità di svolgere una missione lunare a lungo termine. Stanno pianificando un atterraggio lunare con equipaggio e sviluppando nuovi veicoli spaziali per tali missioni.
Inoltre, la RP della Cina ha in programma di costruire una stazione di ricerca scientifica sul polo sud della Luna entro i prossimi dieci anni. Gli sforzi di altri Paesi per raggiungere la Luna, e studiarla dalla sua orbita o per atterrare sulla sua superficie variano considerevolmente.
Fino ad oggi, solo pochi Stati sono riusciti a raggiungere la superficie della luna nell’ambito di missioni riuscite o semi-riuscite. Gli attuali progressi scientifici e le tecnologie in fase di sviluppo per le missioni lunari consentiranno agli scienziati di condurre studi più dettagliati della superficie e del sottosuolo lunare. Gli scienziati cercheranno anche risposte alle grandi domande su come si è formato il sistema solare, la formazione della Luna e la sua geologia. Le missioni di esplorazione lunare stimoleranno la ricerca scientifica e l’innovazione su larga scala.
L’ambiente ostile della luna richiede molti investimenti, sforzi di ricerca e innovazioni per superarlo e consentire agli esseri umani di stabilire colonie sulla superficie del corpo celeste più vicino alla Terra. L’evidenza scientifica sostiene l’abbondanza di una gamma di degne risorse naturali con un alto valore industriale che possono essere estratte attraverso procedimenti meccanici: uno dei più importanti ritorni sull’investimento nelle attuali missioni lunari.
In più, studi basati sull’analisi del suolo lunare e delle rocce raccolte durante le sei missioni che hanno fatto sbarcare l’uomo sulla superficie lunare tra il 1969 e il 1972 indicano la presenza di risorse preziose che possono essere utilizzate in altre missioni spaziali; ad esempio la NASA ritiene che l’ossigeno liquido può essere facilmente estratto dalla luna e immagazzinato per essere utilizzato per altre missioni spaziali, in particolare missioni per esplorare Marte, poiché il predetto ossigeno è un componente importante per il carburante necessario alle missioni spaziali.
Non dobbiamo trascurare il fatto che negli ultimi due decenni la NASA ha fatto precipitare una serie di sonde sulla superficie della Luna per misurare la quantità di acqua dentro o sotto le rocce. Quello che hanno trovato è stato sorprendente, c’era molta più acqua presente di quanto si pensasse in precedenza. C’è un’evidenza di ghiaccio d’acqua ai poli lunari, nascosto nei crateri dove la luce del sole non arriva. La NASA ha in programma di utilizzare quest’acqua per supportare la colonizzazione della superficie lunare e per prossime missioni nello spazio profondo.
Il ritorno sulla Luna è una mossa importante nella pianificazione delle future missioni su Marte che stanno ricevendo una maggiore attenzione negli ultimi anni. La speranza è che gli umani possano apprendere dal loro soggiorno sulla Luna come vivere in un ambiente ostile prima di mettere piede in luoghi più distanti come Marte. Pertanto, le esperienze accumulate e le soluzioni sviluppate apriranno la strada alle missioni anche oltre la fascia degli asteroidi.
La Luna è uno scrigno di tesori e per questo motivo diversi Paesi stanno investendo molte delle loro risorse per visitare la Luna il prima possibile in una corsa non dichiarata. Scienziati di diversi campi credono fermamente che il previsto ritorno dell’umanità sulla superficie lunare nei prossimi anni potrebbe aiutare la vita sulla Terra e introdurre un enorme cambiamento a tutto tondo.
Oltre a quanto sopra menzionato quali vantaggi del ritorno sulla Luna, ecco alcuni esempi principali riassunti nei seguenti punti:
1) La Luna potrebbe essere una fonte di energia solare illimitata per la Terra raccogliendo tale energia tramite pannelli a bassissimo costo per poi trasmetterli sulla Terra sotto forma di raggio a microonde.
2) La Luna è ricca di elio-3 che viene utilizzato per energia da fusione nucleare pulita e sicura, applicazioni mediche e altro.
3) Il lato oscuro della Luna potrebbe essere utilizzato per costruire radio e telescopi ottici per far progredire la conoscenza umana del Cosmo e cercare segnali da civiltà extraterrestri senza alcuna interferenza da radiotrasmissioni e frequenze terrestri.
4) La Luna potrebbe essere un luogo alternativo per immagazzinare i materiali industriali pericolosi, i rifiuti e le sostanze inquinanti della Terra senza preoccuparsi dei loro effetti collaterali sull’ambiente.
5) La creazione di laboratori in orbita lunare contribuirà alla realizzazione di numerosi esperimenti scientifici che avranno un impatto diretto sul progresso e il benessere mondiale. Inoltre, tali laboratori sosterranno la presenza umana sulla superficie lunare per lunghi periodi e potrebbero aiutare nella progettazione di futuri laboratori simili in orbita attorno a Marte.
6) La colonizzazione della superficie lunare non può essere fatta e sostenuta da un singolo Stato, per cui Paesi diversi che condividono gli stessi interessi devono lavorare insieme e questo rafforzerà la collaborazione internazionale a beneficio di tutta l’umanità, e gli sforzi congiunti potrebbero dare un sostegno significativo alla pace sulla Terra.
La relazione tra la Terra e la Luna è fondamentale per l’esistenza della vita sul nostro pianeta. La Luna è stata determinante nel sostenere l’esistenza umana sulla Terra per miliardi di anni:
un team di scienziati dell’Università di Colonia, ha analizzato le firme chimiche di elementi rari presenti nelle rocce lunari raccolte dalle missioni Apollo, datandone la formazione a circa 4.51 miliardi di anni fa.
Il ruolo della Luna oggi sta diventando sempre più importante e sosterrà lo sviluppo e la crescita umana per molti decenni a venire. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario tornare sulla Luna, studiarla in loco, comprenderla bene e farne un uso equo che preservi il suo ambiente e garantisca la sostenibilità delle sue risorse naturali.
Nell’utilizzare le risorse naturali della Luna, gli esseri umani dovrebbero evitare di ripetere i loro precedenti errori commessi sulla Terra. Le generazioni future saranno collegate in un modo senza precedenti alla Luna e questa potrebbe essere fonte di grandi conquiste umane oltre la nostra immaginazione.
Giancarlo Elia Valori